I 25 ANNI DI CINETICA CON IL CINECLUB VITTORIO DE SICA

Torna la mostra cinematografica CinEtica organizzata dal Cineclub Vittorio De Sica e per i suoi 25 anni propone una rassegna itinerante in 8 film.

Agnus Dei (Les Innocentes)
di Anne Fontaine con Lou de Laâge, Agata Buzek, Agata Kulesza, Francia – Polonia, 2016, 115 minuti.

21 febbraio ore 18:00 – Casa della Gioventù, Rionero

È un film delicato quanto duro: drammatica ennesima denuncia dei disastri della guerra. E non è la prima volta che la raccontano persone che hanno dedicato la vita alla fede. La regista di origine lussemburghese Anne Fontaine ne ricava uno straordinario film, candidato agli Oscar quale film straniero. Siamo nella martoriata Polonia del 1945. Mathilde Beaulieu è una giovane dottoressa francese della Croce Rossa. Quando una suora polacca cerca il suo aiuto, Mathilde la segue non senza diffidenza nel convento di benedettine, dove scoprirà drammi e tormenti a seguito delle violenze che molte di loro avevano subite da soldati russi. Vige un rapporto delicato fra le donne, nel segno del pudore, del rispetto per la vita e di un bisogno di futuro, necessario. E la fede? Nessuna l’ha persa? Chiede la dottoressa ad una suora. “Sa, la fede è un mistero – risponde – All’inizio sei come un bambino che tiene per mano suo padre e che si sente al sicuro. Ma viene un momento, e io credo che venga per tutti, in cui il padre lascia la mano. Ti senti perduta, sola, nella notte. Chiami ma nessuno risponde, ti coglie di sorpresa. Ti colpisce al cuore ogni volta. Questa è la nostra croce; dietro ad ogni gioia c’è una croce”

Caro Papà
di Dino Risi con Vittorio Gassman, Italia, 1979, 109 minuti.

28 febbraio ore 21:00 – Centro Sociale, Barile

È forse il film più “politico” di Dino Risi, pur nella sua lettura “leggera” del costume italiano in trasformazione. Anni ’70, in pieno rigurgito dei cosiddetti “anni di piombo” (espressione ormai comune, tratta dal film della Von Trotta). Albino che pure aveva partecipato alla Resistenza e dichiaratosi di sinistra, sente che sta perdendo le sue idealità, essendo diventato un dispotico uomo di affari. I rapporti con suo figlio sono conflittuali, in quanto quest’ultimo gli contesta l’imborghesimento e la perdita dei sentimenti, in un contesto socio-politico in grande fermento con episodi quotidiani di terrorismo. La famiglia è pressoché dissolta, nei suoi valori basilari. Dino Risi sa imprimere ritmo e riflessione da consumato maestro del cinema.

Padre Padrone
dei Fratelli Taviani, Italia 1977, 114 min.

7 marzo ore 18:00 – Centro Comunale Anziani, Rionero

È uscito nel 1977 scritto e diretto da Paolo e Vittorio Taviani, tratto dall’omonimo ro- manzo autobiografico di Gavino Ledda. Siamo in Sardegna, e l’occhio attento dei due grandi Fratelli registi segue con discrezione la vita di un giovane pastore che anela il riscat- to da un padre autoritario e rude. Lo tolse dalla scuola da bambino lasciandolo analfabeta sino all’età di vent’anni. Padre padrone viene considerato il capolavoro dei fratelli Taviani (da pochi mesi ci ha lasciato il maggiore, Vittorio) ed è inserito nella lista dei 100 film italiani da salvare.

Presentato al 30o Festival di Cannes, si aggiudicò la Palma d’oro e il Premio della critica internazionale FIPRESCI. Molto apprezzate le intense interpretazioni dei protagonisti: Saverio Marconi nella parte di Gavino Ledda e soprattutto Omero Antonutti in quella del padre.

Fortunata
di Sergio Castellitto, con Jasmine Trinca, Italia, 2017, 103 min.

8 marzo ore 18:00 – Chiesa Evangelica, Rapolla

Celebrare l’8 Marzo con Fortunata è una voluta concomitanza. Su scrittura della moglie, Margaret Mazzantini (autrice di fortunati romanzi), Sergio Castellitto girovaga dalle parti delle periferie marginali dove una umanità si barcamena nella sopravvivenza quotidiana. Fra carenze di autostima ed economie precarie, Fortunata cresce da sola la figlia Barbara di otto anni, sperando in un futuro migliore. Va di casa in casa a fare (in nero) la parrucchiera, sperando un giorno di aprire un proprio negozio. I tormenti di un matrimonio andato male e innamoramenti imprevisti si contendono la esile esistenza della donna.

Un buon film, premiato a Cannes nella sezione “Un certain regard”.

Manchester by te sea
di Kenneth Lonergan. con Casey Af eck, Michelle Williams, USA, 2016, 135 minuti.

14 marzo ore 18.00 – Centro Comunale Anziani, Rionero 17 marzo ore 21.00 – Circolo Sociale, Atella

È un film apparentemente duro, nel quale la paternità (nemmeno biologica) si evidenzia in una fase della vita dove sono altre le problematiche esistenziali. Il protagonista Lee Chandler conduce una vita solitaria a Boston; è afflitto dal suo passato. Apprende della scomparsa di suo fratello Joe, e si ritrova costretto a tornare nella cittadina d’origine e scopre di essere stato nominato tutore del nipote Patrick, il figlio adolescente di Joe. Vite che si intrecciano fra ricordi e pulsioni, ansie di un futuro che vorrebbero tutti più roseo. Film straordinario.

Il monello
di Charlie Chaplin, 1921 , USA, 93 min.

21 marzo ore 18:00 – Casa della Giuventù, Rionero

“Un lm con un sorriso e, forse, una lacrima”.

E’ questo e molto di più questo capolavoro assoluto del cinema muto.
Il monello (The Kid) è stato scritto, prodotto, musicato, diretto e interpretato dall’immenso Charlie Chaplin; era il suo primo lungometraggio e rimarrà un successo planetario. La grazia poetica di Chaplin qui diventa l’emblema di una grande epopea che guardava al cinema come bisogno univoco di crescita, di rispetto, di amo- re: una sorta di ecumenismo senza tempo. Il rapporto tra padre e figlio rimarrà, come in Ladri di biciclette di Zavattini e De Sica, la lettura eccelsa del nostro tempo. L’America s’inginocchiò di fronte alla potenza espressiva emanata da Ladri di biciclette, definito profondamente chapliniano e nel 1950 gli venne tributato l’Oscar come miglior film straniero. Ma proprio gli Stati Uniti – il paese della “caccia alle streghe” – due anni più tardi, nel 1952, ritirò il visto di soggiorno a Charlie Chaplin. Come dire: gli episodi della vita politica vanno e vengono, ma i capolavori rimarranno a segnare per sempre intere generazioni.

La ricerca della felicità
di Gabriele Muccino con Will Smith, Thandie Newton, Jaden Smith, (USA, 2006, 117 min.

28 marzo ore 18.00 – Centro Comunale Anziani, Rionero

Con questo intenso film, Gabriele Muccino, dopo essersi imposto nel cinema italiano, sbarca ad Hollywood: un’opera sui rapporti fra padre e figlio, testimoni di vicissitudini economiche e sociali. La ricerca della felicità e Sette anime (due anni dopo), sono stati interpretati e prodotti da Will Smith che ha fortemente voluto Muccino a dirigerli, dopo aver visto i suoi film precedenti.

La ricerca della felicità (The Pursuit of Happyness) vede fra gli interpreti anche il figlio vero Jaden e Thandie Newton.
Si ispira alla vita di Chris Gardner, imprenditore milionario che durante i primi anni ‘80 visse giorni di intensa povertà, con un figlio a carico e senza una casa dove poterlo cresce- re. Il titolo fa riferimento alla dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d’America, come scritta da Thomas Jefferson (1743–1826), dove sono elencati i diritti inalienabili dell’uomo: la tutela della vita, della libertà e la ricerca della felicità.

In viaggio con Adele
di Alessandro Capitani con Sara Seraiocco, Alessandro Haber, Italia, 80 min.

4 aprile ore 18:00 – Auditorium Centro Sociale, Rionero Presente il regista

Il giovane regista Alessandro Capitani gira benissimo (in Puglia) questo film on the road. Un attore non più giovane ed una ragazza spesso in costume rosa da coniglio, con tanto di orecchie. Un rapporto difficile ma non troppo, avendo entrambi una bontà di fondo mascherata da una certa impudenza. Sono padre e figlia, anche se non lo hanno mai saputo o fingendo di non appartenersi. E’ una storia che emana freschezza, sia interpretativa (Haber lo conosciamo bene) che comunicativa: è sorprendente la capacità della giovane Sara Seraiocco di farsi voler bene nonostante tutto, “accarezzata” e ben diretta dal regista, nostro ospite.

Qui potrete scaricare il programma completo della Mostra.

 

CInetica XXV locandina